Aquileia
Lontane nel tempo sono le origini di Aquileia. Nel luogo dove, già
in epoca protostorica, si commerciava ambra del Nord scambiandola con oggetti
che, via mare, arrivavano dal Mediterraneo e dagli scali del vicino Oriente,
i Romani, nel 181 a.C., fondano una colonia di diritto latino.
Da avamposto
militare a capitale della X Regio della Venetia et Histria, la città
si sviluppa rapidamente per esclusive ragioni militari relative alle mire
espansionistiche dell'impero romano verso le regioni centro-europee e balcaniche.
Aquileia divenne fiorente e prospera grazie al vasto commercio che arrivava
e partiva dalla città per mezzo di una funzionale e capillare rete
stradale. Era dotata di possenti mura difensive e di enormi edifici quali
il circo, l'anfiteatro, il teatro, le terme, il foro all'incrocio tra il cardo
ed il decumano. Raggiunse il suo apice sotto l'impero di Cesare Augusto: con
una popolazione stabile di oltre 200.000 abitanti, divenne una delle maggiori
e più ricche città di tutto l'impero. Fu residenza di parecchi
imperatori, con un palazzo assai frequentato, fino a Costantino il Grande
e oltre. Con la distruzione attilana della metà del V secolo d.C. si
ebbe il definitivo collasso economico e sociale che perdurò sino all'epoca
medievale.
Aquileia rimane un centro politico culturale cui si fa capo, anche
durante le invasioni degli Ungari (X sec. d.C.), nonostante fosse una zona
problematica dell'impero, punto di incontro della civiltà latina, g
ermanica e slava. Il Patriarca di Aquileia rimase sempre vicino e alleato
al potere politico anche quando questo era ormai diventato germanico e nel
1077 l'imperatore Enrico IV concesse a Sigeardo Patriarca l'investitura feudale
con titolo ducale sulla Contea dando origine allo Stato della Patria del Friuli.